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9.12.13

Il male - recensione di Paola C.


IL MALE
di Massimiliano Santarossa
Hacca edizioni - novembre 2013

LIBRO
Il male racconta il delirio, le ossessioni, le perversioni, le distorsioni della nostra società postmoderna, attraverso una potente metafora narrativa, tra immaginario e reale.
In un viaggio nelle viscere delle nostre città, Lucifero il principe delle tenebre, il figlio di luce nera, descrive la moltitudine di periferie abbandonate, gli innumerevoli luoghi di perdizione, le profonde paure dei dannati in vita, e tutto questo attraverso gli occhi e la pelle di dieci anime fragili, sconfitte, crollate. Il principe di luce nera, senza mai intervenire o apparire, vivrà e subirà il male in terra compiendo un vero viaggio ad infera, alla scoperta di cosa l’uomo moderno è in grado di fare. Al termine rimarrà la visione di un inferno terrestre ben più atroce, violento e osceno degli inferi stessi, e il peso insopportabile di una profezia svelata.
Dalle pagine del romanzo escono come un fiume in piena le voci, i volti, le situazioni che dipingono il ritratto sconvolgente di una società in frantumi, tutto con uno stile narrativo incredibilmente visionario e allo stesso tempo realista.
Il male, un romanzo che capovolge le nostre sicurezze, che rimette in discussione i luoghi del bene e del peccato, l’inferno e il paradiso, il reale e l’irreale.

RECENSIONE
Se è vero che ci interessa prima di tutto l'atmosfera di un libro, lo stile della scrittura, il ritmo, la musicalità delle parole, allora Santarossa ha fatto centro, anche con questo romanzo visionario e ardito. Lucifero, il protagonista, entra ed esce dalle vittime del male, come un'entità trasparente che porta con sé le domande che chiunque si fa, sulle ragioni della sofferenza umana e persino animale.
Si ha l'impressione che Santarossa voglia fare un balzo in avanti nel suo percorso di scrittore, raccontando una meta-realtà con un meta-linguaggio iperrealista. Un passo ulteriore rispetto alle ambientazioni dei romanzi precedenti, che erano molto più radicati nella realtà delle nostre periferie urbane ed antropologiche.
Quando Santarossa avrà decantato questa nebulosa, potrà regalarci quella felice sintesi tra materia e spirito che sembra essere la cifra innovativa più coinvolgente della sua scrittura.
Paola C.