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26.2.12

LA MAGIA DI AMÉLIE NOTHOMB

Dal 23 scorso in libreria 
il 20° libro di AMÉLIE NOTHOMB,

"Uccidere il padre"

come sempre edito da Voland, casa editrice romana alla quale Amélie è molto legata. Per festeggiare questo numero tondo Voland ci offre la nuova magica storia di Amélie a soli
€ 9,00!

Questa volta siamo a Reno (Nevada).
I protagonisti sono Joe Whip, Norman Terence e Christina. Carte da gioco, magia e fuoco sono i protagonisti della scena, in un intreccio di sentimenti e ruoli trattati magistralmente in stile nothombiano! Il tutto inizia una notte in un locale di Parigi, L'Illegal. C'è una festa che raduna i maghi di tutto il mondo. Amélie (travestita da Amélie) gira per le sale del locale, finchè arriva a quella dove i maghi giocano a poker senza barare, per loro questo è come prendersi un vacanza, affidarsi al caso è darsi alla pazza gioia. Si divertono tutti a quel tavolo, tranno uno, che non parla e non ride ma vince!
C'è un uomo, appoggiato al bar, sulla cinquantina, con un bellissimo viso. È l'unico a non guardare il mago che vince. È lì per sfida? Per infastidire?
È una lunga storia... che vi racconteremo

GIOVEDÍ 1°MARZO - ORE 17:30 - FELTRINELLI VERONA
CON AMÉLIE NOTHOMB
e Marianna Bonelli

via quattro spade, 4
A4-uscita Verona Sud



9.2.12

VOCI DI CORRIDOIO... DI LEGNO

Giorgio Manacorda, ancora lui, allora siamo salvi!

Aveva il padre partigiano ed era amico di Pasolini, ma questo è gossip inutile e sterile, fecondo è il suo primo romanzo

IL CORRIDOIO DI LEGNO (Voland)
A voi un'altra recensione...

Un libro colmo di sapienza. Non solo per la competenza che dimostra lo scrittore nel maneggiare la materia narrativa, ma soprattutto per la qualità del linguaggio che rimane sempre a un livello molto elevato, intriso di poesia pura- non a caso l'autore è poeta.
L'io narrante è un poliziotto che, tornando a Berlino per un'indagine, rivisita i luoghi della propria giovinezza, in particolare il collegio in cui aveva studiato. I ricordi e le ricerche si mescolano, i suoi compagni di scuola sono tornati in Italia finendo poi nella lotta armata, due di loro, i fratelli Andrea e Silvestro sono l'oggetto delle ricerche, che diventano un'indagine soprattutto psicologica: quale male interiore li ha portati alla violenza? Quanto hanno contribuito le violenze di quegli anni, il bullismo estremo, a formare le durezze di Silvestro che diventerà capo di un manipolo di terroristi? Quanto la vita di collegio ha segnato le debolezze di Andrea, solitario intellettuale oggetto degli sberleffi dei compagni? Il poliziotto ritrova le lettere di Andrea e il diario di quegli anni caotici e confusi e da tali documenti escono molte verità sulla solitudine, sulla malattia del corpo e sulla sofferenza dell'anima, sulle divergenze di visione del mondo dei due fratelli, sulle rivalità per una donna che diviene oggetto indiretto del loro contendere.
Se è vero che nella parte centrale del romanzo gli eventi si ingarbugliano un poco a scapito della limpidezza narrativa, rimane costante però la fascinazione di pagine e pagine di Letteratura vera e propria, con un ritmo narrativo morbido e spiazzante, creato dal linguaggio che è il fulcro pregevolissimo del romanzo.

STORIA ****

STILE *****

COPERTINA ****
di Paola C

6.2.12

ALTO STILE NARRATIVO - MANACORDA NEL CORRIDOIO DI LEGNO

Finalmente non mi vergogno a definire qualcuno "uno scrittore".
Sostantivo maschile abusato, con cui si copre (dal freddo?) troppa gente.
Due righe pubblicate, o peggio autopubblicate (smorfia atroce) e... <Che fai nella vita?> <Scrittore>.
Questa è scrittura ad alto livello, si sente che viene dalla nobile poesia, le sue parole sono musica per occhi e mente, echi di melodia armonica con il tutto.
Costruito benissimo anche il tempo narrativo, qualche parentesi fantastica sulla storia reale, che non guasta affatto.
Fatevi prendere da queste pagine, sarà un viaggio che sognate da tempo, senza saperlo.  
Marianna Bonelli


Un poliziotto, atterrato a Berlino per un’indagine, torna al collegio in cui ha passato la sua adolescenza. Il collegio in cui si è formato un gruppo di amici che hanno dato origine alla lotta armata, una volta tornati in Italia. Per ragioni del tutto personali, vuole capire cosa è successo, da quale male privato è nato il male pubblico. Così ricostruisce la vicenda di due fratelli, dei loro sodali e delle loro donne tra Berlino, Roma e una piccola isola persa in un lago. Il tutto in uno scenario dominato dalle milizie di un regime autoritario, conseguenza della contestazione e del terrorismo. Un romanzo radicato nella concretezza dei luoghi ma fantastico quanto alla dimensione storica. La realtà non è andata così, ma così poteva andare a finire. (fonte: sito Voland Edizioni)

Giorgio Manacorda è nato a Roma nel 1941. Ha insegnato letteratura tedesca all’Università della Calabria e all’Università della Tuscia. Ha scritto vari saggi su autori di lingua tedesca (da Goethe a Heiner Müller passando per Hofmannsthal, Roth, Kafka, Bachmann e altri) e si è occupato di poesia italiana contemporanea. Il suo libro più recente è Scrivo per te, mia amata e altre poesie (1974-2007), Scheiwiller 2009. Il corridoio di legno è il suo primo romanzo.

5.2.12

BACI DA KURT VONNEGUT

Non si può perdere questa "chicca" di Vonnegut, edita da ISBN edizioni, uscita a novembre 2011

BACI DA 100 DOLLARI

Noi abbiamo letto di lui: Mattatoio N.5-Feltrinelli e Cronosisma-Bompiani (quasi introvabile).


Recensione di Paola C:
 
Racconti scritti per campare, pubblicati su riviste che dovevano catturre l'attenzione del lettore medio, con storie originali e insolite. La fantasia di Vonnegut si dispiega ampiamente in questi shorts di poche pagine, vicende che iniziano in sordina, in ambienti comuni della società americana, con personaggi “ordinary people”, ma ad un tratto accade qualcosa di strano e inusuale e tutto si trasforma, ci si ritrova dentro la narrazione e dentro la suspence senza essersene accorti. Come le ciliegie: uno tira l'altro.

STORIA: *****

STILE: ***

COPERTINA: *

2.2.12

UN OMAGGIO LIMITATO PER UNA POETESSA INFINITA

Quando giunse la notizia che il Premio Nobel per il 1996 era stato conferito a Wislawa Szymborska, molti giornali scrissero – il che non va a loro onore – che si trattava di una poetessa più o meno sconosciuta. Non certo ai lettori più acuti: basterà ricordare che Iosif Brodskij la considerava, insieme a Milosz e a Herbert, una delle grandi voci poetiche attuali. Ma è anche vero che la poesia della Szymborska, nella sua piana limpidezza e ingannevole semplicità, esige, per essere percepita, un orecchio molto fine. E al tempo stesso si può dire di lei che raramente un poeta moderno è riuscito a parlare di temi proibiti, perché troppo battuti, con tale impavida sicurezza di tocco – fino al punto di dedicare una delle sue liriche più perfette all’«amore felice», questo «scandalo nelle alte sfere della Vita». Vista con granello di sabbia è una scelta, approvata dall’autrice, che attraversa tutta la sua opera a partire dal 1957; il volume include anche il bellissimo discorso pronunciato in occasione del conferimento del Premio Nobel.
(dal sito di Adelphi)

«Wisława Szymborska è uno dei più raffinati poeti viventi – e insieme uno dei più leggibili». CHARLES SIMIC. Nell’arco di poco più di un decennio – da quel non troppo lontano 1996 in cui fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura – Wisława Szymborska è diventata un autore di culto anche in Italia. Né questo vasto successo deve meravigliare. Grazie a un’impavida sicurezza di tocco, la Szymborska sa infatti affrontare temi proibiti perché troppo battuti – l’amore, la morte e la vita in genere, anche e soprattutto nelle sue manifestazioni più irrilevanti – e trasformarli in versi di colloquiale naturalezza e ingannevole semplicità.Il volume include anche la recentissima raccolta Qui, apparsa in Polonia nel gennaio del 2009.