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31.12.12

MISERERE MEI, DEUS - BD EDIZIONI

MISERERE - Milano A.D. 1630: di peste e vendetta.
di Marina Marazza
BD Edizioni


STORIA

Nella Milano del ‘600 sbranata dalla peste si consuma la vendetta esemplare della fiera Alma, figlia della relazione proibita tra Virginia de Leyva, monaca di Monza, e Giovan Paolo Osio, signore di Usmate, massacrato come un cane nelle segrete di un traditore. Cercando la verità e costruendo il proprio destino tra torture e feste di morte, orge di violenza e roghi, Alma conoscerà e amerà un uomo tormentato e coraggioso che nasconde un terribile segreto.

Personaggi di fantasia e superbe figure storiche si alternano nella Milano descritta da Alessandro Manzoni, illuminata dalla luce sanguinaria di una scrittura violenta e cinematografica. Il risultato è un rovente ibrido tra crime e romanzo storico, un libro nuovo nel suo genere.




RECENSIONE

Questa la quarta di copertina:


Nella Milano del ‘600 sbranata dalla peste si consuma la vendetta esemplare della fiera Alma, figlia della relazione proibita tra Virginia de Leyva, monaca di Monza, e Giovan Paolo Osio, signore di Usmate, massacrato come un cane nelle segrete di un traditore. Cercando la verità e costruendo il proprio destino tra torture e feste di morte, orge di violenza e roghi, Alma conoscerà e amerà un uomo tormentato e coraggioso che nasconde un terribile segreto.”




Romanzo senz’altro avvincente e ben steso,  Miserere non è, tuttavia, privo di qualche piccolo punto debole.

La ricostruzione dell’atmosfera seicentesca è in qualche caso intaccata da scelte lessicali azzardate, troppo vicine alla parlata moderna ed a concezioni e situazioni a noi contemporanee. Questo inconveniente lascia, in alcuni passi, una fastidiosa sensazione di incoerenza tra la vicenda e la sua narrazione.

Il personaggio di Alma, la protagonista, è frutto per gran parte della fantasia dell’autrice – della figlia di Virginia de Leyva e di Paolo Osio si hanno ben poche notizie storiche certe – e questo lo rende di certo più intrigante, ma in alcuni frangenti anche più artificioso: Alma presenta un carattere talvolta fin troppo deciso che attrae e trattiene intorno a sé eventi e personalità in un modo un po’ eccessivo.

Questa tendenza è comunque controbilanciata dalla presenza di numerosi flash back, che portano l’attenzione di chi legge su un piano differente da quello della narrazione degli eventi principali e spesso si focalizzano su personaggi secondari, rendendo esauriente e completa anche la loro caratterizzazione.

Un indiscusso punto di forza del romanzo è costituito dall’ambientazione: le descrizioni – tanto dei luoghi quanto delle persone e delle situazioni – sono precise ed esaurienti nella loro crudezza, realistiche e puntuali, ed hanno il grande pregio di allontanare il lettore dall’idea di un tempo post medioevale un po’ confuso per calarlo direttamente nel 1630 con tutti i suoi avvenimenti, accuratamente rievocati.

Il mix tra narrazione romanzata e riferimenti storici rende la lettura interessante e scorrevole, offrendo spunti di approfondimento e riflessione.
Anna D.V.

10.12.12

LE BRACI di Marai

LE BRACI
di Sàndor Màrai
Adelphi


RISVOLTO

Dopo quarantun anni due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava, per loro. Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare. Tutto converge verso un «duello senza spade» – e ben più crudele. Tra loro, nell’ombra, il fantasma di una donna. E il lettore sente la tensione salire, riga dopo riga, fino all’insostenibile. «...un libro straordinario per grandezza d'ispirazione e intensità di stile, da mettere accanto ai pochi libri bellissimi della sua epoca».  
PIETRO CITATI



RECENSIONE

Il romanzo, non esente da qualche prolissità, tuttavia conquista il lettore: immagini vivide, dense, scrittura composta e di livello altissimo.

La vicenda ruota attorno al ritrovarsi di due amici dopo una separazione di 41 anni. Tra loro una verità tremenda e sfuggente, un convitato di pietra che non può essere nominato se non per allusioni. E da queste scaturiscono apparenti chiarimenti, che però spalancano ulteriori, vertiginose ipotesi di cui non si fa mai nemmeno un cenno esplicito. Un piccolo capolavoro che vuole essere minore e, forse, anche dimenticato.
Vittorio P.


2.12.12

IL TEMPO È UN DIO BREVE...?

IL TEMPO È UN DIO BREVE
di Mariapia Veladiano
Einaudi 2012


STORIA

-Quanto amore serve a salvare un amore?-

Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli echi delle vite dei mistici e la poesia di Emily Dickinson, c'è la figura di Ildegarda. Una donna che viene lasciata dal marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora. Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, Ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l'abbandono e soprattutto l'angoscia per non saper proteggere il figlio portano Ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel Dio che appare impotente di fronte al dolore dell'uomo. È la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell'incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta Ildegarda a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un'attesa di eternità. Di un'altra vita e giorni nuovi. Perché il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto piú potente di un sogno.





RECENSIONE

Il libro Il tempo è un dio breve è stato concepito prima de La vita accanto, romanzo che presentava una situazione molto concreta di forte impatto: la nascita di una bambina particolarmente brutta in una famiglia che viene devastata dall'evento
Nel secondo romanzo già il titolo segnala che il tema trattato  fa riferimento alla religiosità mistica cristiana da Agostino a Meister Eckart a San Giovanni della Croce. Tutta la tematica teologica si dipana in una storia venata da complicazioni psicologiche, che ricordano in qualche modo Piovene. Vi è una famiglia di medio-alta borghesia, con tare che danno luogo a stranezze di comportamento e casi di anaffettività quasi patologica.
La protagonista, l'io narrante, ha un figlio amato intensamente, che viene colpito da una malattia molesta ma non grave. Nasce così nella madre la consapevolezza dell'ingiustizia fondamentale del dolore degli innocenti. L'attitudine della protagonista alla dolente meditazione religiosa allarga il pensiero del "male degli innocenti" ad una dimensione storica. Il problema, importante e dibattutissimo nei secoli, si risolve in una nuova consapevolezza, quando avviene l'incontro con un pastore protestante che ha perso il figlio ed è stato abbandonato dalla moglie. Dalla coscienza di entrambi nasce una nuova visione della vita e del dolore: il senso religioso supera nell'infinito e nell'eterno l'evento umano e qui il senso del titolo si svela. La mamma pur avendo trovato una compensazione nell'amore del "pastore luterano" ha drammaticamente il desiderio di salvare dal dolore il figlio e pensa di offrire in cambio la propria vita. Il cambio purtroppo si compie, la mamma si ammala  ma l'amore fa superare tutto e in un finale di fasto spirituale colle nozze ci si avvia ad una contraddittoria grande serenità. Il libro si conclude con un "pianissimo" con uno  spegnersi della coscienza nella malattia santamente accettata.

La narrazione è densa di descrizioni minute e attente al comportamento delle singole persone, denunciando la piacevolezza tutta veneta dei particolari. E pure è densa di una compiaciuta complicazione spirituale che, con difficoltà, coinvolge chi non è immerso in una cultura religiosa come quella che informa il libro.                         .

(VA BENE CHE NON POSSIAMO NON DIRCI CRISTIANI MA QUI SI ESAGERA! n.d.r.)

Luciano V.

28.11.12

I doni della vita di Irène Némirovsky

I DONI DELLA VITA
di Irène Némirovsky
Biblioteca Adelphi
2009 - 6a edizione
2012 nuova edizione a € 11,00

STORIA

Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un’altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera «fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni», e la legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia – e sposa la donna che ama. Comincia così «il grande romanzo classico» di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent’anni di storia francese, da quelli che precedettero la prima guerra mondiale a quelli che vedono (nel momento stesso in cui Irène racconta gli eventi mentre stanno accadendo) l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi. E qui – nelle pagine conclusive del romanzo, allorché si compiono i destini dei personaggi che ha seguito con il suo sguardo affettuoso e ironico – Irène Némirovsky ci stupisce ancora una volta, dimostrando (esattamente come in Suite francese, la cui stesura portava avanti in parallelo, e di cui I doni della vita si può considerare una sorta di prova generale) una lucidità quasi profetica su quelli che saranno i destini dell’umanità tutta.



RECENSIONE
 
"La guerra finirà, finiremo anche noi, ma questi piaceri semplici e innocenti  ci saranno sempre: la freschezza, il sole, una mela rossa, il fuoco acceso in inverno, una donna, dei bambini, la vita
di ogni giorno...Il fragore, il frastuono delle guerre si spegneranno. Il resto rimane....."


Questi sono i doni della vita che Pierre ed Agnes, i protagonisti del libro riusciranno a tenersi stretti,
a mettere da parte nel granaio per i tempi peggiori fino alla fine della loro vita.
Un amore contrastato dai pregiudizi della ricca borghesia cui appartiene Pierre, ma che non riusciranno ad impedire il suo matrimonio con l'umile Agnes.
La loro storia si muove sullo sfondo di 30 anni della storia francese da quelli che precedettero la prima guerra mondiale  fino all'occupazione della Francia da parte dei tedeschi e la Nemirovsky
con il suo sguardo affettuoso segue le vicende dei due giovani che , nonostante le mille avversità, continueranno ad amarsi fino alla fine dei loro giorni.

"Tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti. Agnes e Pierre avrebbero concluso la loro vita insieme."

Il frastuono delle guerre si spegnerà, il resto rimane... .
Emma

L'amica geniale della Ferrante

L'AMICA GENIALE
di Elena Ferrante
Edizioni E/O
2010


STORIA

L'amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava intanto nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati... Non vogliamo dirvi altro per non guastare il piacere della lettura. Torniamo invece all'inizio. Dicevamo che L'amica geniale appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai. E infatti non finisce. O, per dire meglio, porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto. Altri romanzi arriveranno nel giro di pochi mesi, per raccontarci la giovinezza, la maturità, la vecchiaia incipiente delle due amiche.

RECENSIONE
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Avete mai provato quella gioia intima dell'isolarsi dal mondo per leggere, nascosti da qualche parte?
Il libro che vi ha dato questa esperienza di sicuro non l'avrete dimenticato.
Se invece non vi è mai capitato, ecco il romanzo che fa per voi: un racconto con personaggi potenti e definiti, come nei romanzi dell'ottocento. Storia di due amiche, in perenne confronto reciproco, che crescono assieme nel rione povero di Napoli, dandosi due comandi interiori diversi: una cercherà di diventare ricca col matrimonio- ma il suo temperamento geniale e ribelle ci riserverà molte sorprese; l'altra punterà tutta se stessa sulla carriera scolastica e il riscatto che viene dalla preparazione culturale, ma anche qui gli ostacoli la metteranno a dura prova. Intorno a loro le famiglie, con tutto il corredo di possibili risvolti legati a rivalità e lotte per il potere. La creazione di un paio di scarpe farà da fulcro agli eventi futuri- che arriveranno col secondo libro (Storia dell'altro cognome).
Perciò, quando vedete che state arrivando alla fine, non fatevi prendere dal rimpianto: in libreria c'è già il proseguimento della storia.
Qui la Ferrante- invisibile scrittrice di cui si favoleggia sull'identità- dimostra come il talento sia sempre la base di una scrittura Letteraria: questa è ottima Letteratura, pagine indimenticabili, atmosfera di dolcezza che ci accompagna per tutta la lettura.
Paola C

4.10.12

1Q84... in attesa del 3° volume

1Q84
Haruki  Murakami
Einaudi


La versione originale giapponese è composta da 3 volumi, i primi 2 usciti nel maggio 2009, il terzo nell'aprile 2010.
Nel primo mese dall'uscita del volume 1, le vendite registrate sono state di 1milione di copie.
In Italia è uscito, a fine 2012, un volume che racchiudeva i primi 2. Il 16 ottobre di quest'anno uscirà il 3° e ultimo.
Con evidenti richiami Orwelliani, tratta di morte, violenza, rapporti familiari, amore, storia, religione.
Alcuni "seguaci" di Murakami sono rimasti delusi da questo libro, altri entusiasti. Secondo noi val la pena attendere anche il 3° volume per farsi un'opinione completa.
Qui la RECENSIONE del nostro Simone D.

Murakami avvinghia, seduce, prende il lettore e lo trascina nel suo universo, con le sue regole, così che quando poi si alza lo sguardo dalla pagina sembra che anche il mondo attorno, quello (apparentemente) reale, sia cambiato. E si osserva il cielo per provare a scorgere le due lune...
Murakami è un maestro dello stile, le sue descrizioni mai banali, mai pedanti, rendono lo scorrere delle pagine per nulla pesante.
Ma così come seduce poi abbandona,  come un alieno che entra in te e dopo aver attinto dalla tua linfa vitale se ne va lasciandoti la sensazione di vuoto.
Di incompiuto.
Che forse, il libro terzo, proverà a riempire. O prosciugherà completamente.
Copertina originale giapponese del 1° volume


1.10.12

MARILÚ OLIVA... scrittrice de Fuego!

FUEGO
Marilù Oliva
Elliot Edizioni
€16,00

TRAMA
Una torrida estate bolognese, un piromane che semina incendi per la città e una morte strana, molto strana, apparentemente legata a misteriosi culti sciamanici. L’autopsia conduce la polizia ai locali notturni latinoamericani della provincia, il regno della Guerrera, al secolo Elisa Guerra.
Capoerista convinta, studentessa di criminologia nonché giornalista pubblicista disoccupata, e attualmente addetta alla consegna pizze a domicilio, La Guerrera è concentrata in una personale lotta per la sopravvivenza: gli ostacoli sono il disinganno della vita, la precarietà e un’occupazione di cui si vergogna. Quando l’ispettore Basilica la coinvolge nelle indagini, lei ci si tuffa nel suo modo incosciente, senza riserve, così come balla e beve rum.
Le ambigue notti di salsa sono una calamita non solo per i personaggi che le animano – la fascinosa Princesa, El Tigrón dj, El ChupaChupa, Catalina, con la sua dolcezza azzurra e i suoi studi di alchimista, il sensuale cantante Roelvis, un amante cubano tornato dal passato – ma anche per i curiosi. E qualcuno, nascosto nell'ombra, sta macchinando un nuovo delitto. Nel frattempo il fuoco continua a bruciare impietoso nelle strade di Bologna e nel cuore duro della Guerrera.

AUTRICE
Marilù Oliva vive a Bologna, dove è nata e insegna. Ha scritto saggi di storia contemporanea e di critica letteraria, tra cui ricordiamo "Cent’anni di Marquez. Cent’anni di mondo" (Clueb, 2010). La sua attività di scrittura è però principalmente legata alla narrativa: oltre a racconti per il web e per antologie cartacee e oltre a una sostenuta attività di critica (fa parte delle redazioni di Carmilla, Thriller Magazine, Sugarpulp e Bibliomanie), ha scritto quattro romanzi. Il primo è stato "Repetita" (Perdisa Pop, 2009), poi ha scritto, per Elliot Edizioni, la Trilogia della Guerrera, che consta di tre libri: "Mala Suerte", "Fuego" e "¡Tú la pagarás!", dove è comparsa per la prima volta la scanzonata protagonista Elisa Guerra, soprannominata La Guerrera, forte delle sue imperfezioni, grande salsera ma anche lottatrice di capoeira, appassionata di criminologia e spalla di un ispettore impeccabile, Gabriele Basilica. La Guerrera è una protagonista dannata, po’ vanitosa e un po’ maschiaccio, rabbiosa verso un mondo ostico, sempre alle prese con problematiche concrete, quali la precarietà del lavoro e le manchevolezze umane. Sullo sfondo dei suoi romanzi prevale un’ambientazione bolognese.

LETTURA CONSIGLIATA ANCHE AI NON AMANTI DEL GENERE, 
PER LA QUALITÁ NARRATIVA.

24.8.12

UOMINI: DONNE E POTERE! Girls di N. Kelman

GIRLS 
di Nic Kelman 
Fazi Editore

Lussuria. Ossessione. Denaro. Potere. E ragazze. Questo libro è un tour de force nei recessi proibiti del desiderio maschile. Scritto in seconda persona pone indirettamente al lettore delle domande che molti non hanno il coraggio di porre neanche a se stessi, costringendolo a confrontarsi con le sue paure più profonde. I personaggi della "zona oscura" di Nic Kelman sono tutti uomini senza nome, logori, potenti, ubriachi di carne, alla ricerca di qualcosa di puro attraverso cui, forse, rinascere. La prova finale che in fondo sono due le cose che muovono l'esistenza dell'uomo da sempre: il potere e le donne.


RECENSIONE
Mi sono accostato a questo libro attirato dal suo essere irriverente e politicamente scorretto.
E' un libro sul potere, sul potere maschile. Sulla voglia di esercitarlo e fruirne in tutti gli ambiti possibili, quello sentimentale, sessuale, lavorativo. La scelta della seconda persona conferisce forza alla narrazione, ed è un tentativo di coinvolgere nel gioco il lettore.
Purtroppo alla fine di tutto il gioco stesso non porta a nulla, resta lì, apprezzabile esercizio. E il tentativo di inglobare il lettore va a vuoto.
VOTO: 2/5
Simone D.

10.8.12

SFUMATURE SFUMATE? Come il Pinot Grigio nel risotto

Copertine irlandesi, per variare sul tema
Di tutte le varie (50x3) sfumature di grigio-rosso-nero, Paola C qui recensisce quella in nero, una per tutte e... tutte per una.


E. L. JAMES 
Cinquanta sfumature di nero Mondadori

Ho preso a caso uno di questi best seller dalla pila che ti aggredisce appena entri in libreria: avevo intravisto titoli che lo indicavano come il nuovo fenomemo. 13 milioni di copie vendute: ma chi sarà mai questa autrice... che invidia! (per la montagna di soldi che sta facendo, anche coi diritti cinematografici) “Quello che ogni donna vuole. Ovviamente” recita The Guardian. Certo, è così. Il sogno del grande amore, del principe azzurro. Chi non vorrebbe un uomo giovane, bellissimo, tenebroso e che guadagna 100.000 dollari all'ora? Anastasia (fascino russo) osa persino respingerlo, perchè, naturalmente, a lei non importano i suoi soldi (!?!) e questo è un amore VERO, fatto di palpiti continui e di ben 500 pagine di amplessi, su 599. Ma, e qui sta l'accortezza della consumata autrice televisiva che ne è l'autrice, sono congiunzioni carnali che portano progressivamente al sesso estremo, di cui lui è praticante esperto.... Così il profondo amore, di coppia monogamica, ingloba la perversione come stile di vita e il tutto viene sdoganato dalla sacralità dell'affetto perfetto.
Molto interessante il quarto di copertina con le notizie sull'autrice: “ha sempre sognato di scrivere una storia così..., ma ha accantonato fino ad oggi questa passione per concentrarsi sulla famiglia e sulla carriera...” una brava mamma e moglie che ora può dedicarsi a fare cassetta!
Non c'è niente che assomigli, neanche poco, alla letteratura erotica classica, non stiamo parlando di letteratura, anche se la scrittura scorre velocissima, nonostante la frequenza parossistica delle seguenti parole: «mormoro», 
«sussulto», «oddio, è adorabile», «mi sciolgo», «gemo», ecc ecc.

STILE *
STORIA**
COPERTINA*
Paola C


Aggiungo che anche in Irlanda e nel Regno Unito è al primo posto in classifica: €9,99 per tutti e tre, senza parlare della versione e-Book. 
Certo, ad ognuno la sua lettura ed i suoi gusti, dipende sempre da cosa si cerca, io ho provato (di nascosto in una libreria) a leggere le prime quindici pagine e... ecco: patetico, sia da donna che da lettrice. Preferisco sfumare mille volte il Pinot Grigio che so, nel risotto?
M.B.

ALTRE RECENSIONI RACCOLTE IN INTERNET 

23.7.12

RESISTERE NON SERVE A NIENTE
Walter Siti
Rizzoli
€17,00

RIASSUNTO
Molte inchieste ci hanno parlato della famosa “zona grigia” tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt’altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l’unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un’olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell’indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente) negato.

RECENSIONE
E' un libro che mi ha molto emozionata, pur trattando argomenti sterili nella loro essenza, quali il denaro e la speculazione finaziaria che caratterizza questo momento storico e nonostante un protagonista dalla morale molto labile, schiavo dei suoi bassi istinti e della criminalità organizzata. Stilisticamente perfetto e da Walter Siti non mi sarei aspettata nulla di diverso. Quanto al contenuto può avere un effetto psicologico immediato... correrre a comprare "Breve trattato sulla decrescita serena" di Latouche come antidoto all'incontro tra crimine e finanza!

Gioia M.

Di Walter Siti sto leggendo Il contagio, consigliatomi da Giorgio Manacorda, che ringrazio.
Marianna B.

WALTER SITI
Walter Siti, originario di Modena, vive a Roma. Ha insegnato nelle università di Pisa, Cosenza e L’Aquila. È il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini. Tra i suoi libri ricordiamo La magnifica merce (2004), Troppi paradisi (2006) e Il contagio (2008), di cui Il canto del diavolo è la naturale prosecuzione.

11.7.12

DIECI DONNE PER LA SERRANO

DIECI DONNE
di Marcela Serrano

Feltrinelli
pagg. 288
€18,00

PER
Donne che leggono di donne.

STORIA
Nove donne più una. Nove donne sono convocate dalla psicoterapeuta che hanno in comune per raccontare la loro storia e le ragioni per le quali sono andate in terapia. Sono donne diversissime fra loro: dall’attrice ormai anziana che da giovane ha fatto la vita spensierata della cicala e ora si trova a dover affrontare una difficile solitudine, a quella con un passato problematico che ha saputo, con anni di lavoro su stessa, riconquistarsi una normalità apparentemente banale e insignificante. Sono diversissime per origini, professioni, età, estrazione sociale, in tutto, ma in questi coraggiosi monologhi, tra le righe, scopriamo che per quanto diverse le loro esperienze si richiamano, e che la vera protagonista del romanzo è la femminilità.

COMMENTO
E' sempre appagante per noi lettrici -più della metà dei lettori forti- ritrovarsi tra DONNE!
E che donne! Queste dieci, accomunate dalla frequentazione della medesima terapeuta, sono donne normali, semplici e comuni, ma così riccamente descritte, dall'interno delle loro vite straordinarie (tutte parlano in prima persona) che l'identificazione durante la lettura è automatica.
Non c'è distanza possibile tra la donna che legge e la donna che si racconta, questo è un bel modo di sentirsi solidali, insieme, collegate, anche se le storie sono così diverse, le vite così diverse. Ogni donna è un racconto, una specie di romanzo breve dentro il panorama del gruppo. Alla fine ci sembra che anche ciascuna di noi potrebbe aggiungere la propria storia e fare capo a quella stessa psicanalista.
Marcela Serrano del resto è una grande scrittrice delle donne.

STORIA ***** - STILE **** - COPERTINA**
Paola C

Ecco il Book-Trailer => http://youtu.be/yU9Ukuol7mY

3.7.12

Da EXCELSIOR 1881 > La scarpa sul tetto

LA SCARPA SUL TETTO
di Vincent Delecroix
Excelsior1881
€ 14,50 

 
CERCALO,
          COMPRALO,
                       LEGGILO. 

Non te ne pentirai e non chiedermi che genere è, abbi fiducia, almeno una volta. Prova.


25.6.12

DAVID FOSTER WALLACE, 5 CURIOSITÁ

Divertitevi a leggere 5 cose che non sapevate su David Foster Wallace, scritte da Martina Testa sul sito di Minimum Fax... suo editore per alcuni testi =>

http://www.minimumfax.com/libri/magazine/346

11.6.12

IL MULO 
(clikka e vai al link di Youtube)
di TONY D'SOUZA
ISBN edizioni
>in libreria dal 7 giugno<

TU FARESTI IL MULO?
E SE POI NON RIESCI A FERMARTI?

È UN MODO "ALTRO" PER USCIRE DALLA CRISI!

17.5.12

78.08 > UN ROMANZO, A SUO MODO, GENIALE!

78.08
Tommaso Labranca
Excelsior 1881
pagg. 278 - €16,50


Romanzo metropolitano a suo modo geniale.

Un weekend a Milano può essere anche molto lungo. Di sicuro lo è quello di Antonio Maniero che ha inizio venerdì 14 e finisce la mattina presto di domenica 16 maggio. Siamo nel 2008 alla periferia di Milano, il nostro antieroe ha quarantasei anni, una figlia disadattata di nome Laurapalmer (tutto attaccato), una ex moglie fuggita con il sosia di Leonardo di Caprio e una madre rimasta imprigionata negli anni '60.
Nel 78 aveva tanti sogni. Ora siamo nello 08 e tira a campare a suon di traduzioni commissionate da editori insolventi e ripetizioni presso il prestigiosissimo istituto FF, "Fast Forward" che è come dire la Cepu ma un un po' peggio.
Voleva essere Tony Manero, il John Travolta idolatrato de La Febbre del Sabato Sera nel 78 ma siamo negli anni duemila ed è soltanto Antonio Maniero ed è quello che a Milano in molti definirebbero senza troppi giri di parole un fallito.

Acuto, estremamente ironico, originale e ben scritto, è un libro impregnato di una milanesità che forse solo chi conosce bene Milano può comprendere ed apprezzare fino in fondo.
Elena S.

7.5.12

EXCELSIOR 1881 PROPONE "Un'estate da Voltaire"

Il libro "Un'estate da Voltaire" di Jacques-Pierre Amette (Excelsior 1881) è composto da brevi capitoli che scorrono lievi, raccontando le vicende di un'estate a Fernay, dove Voltaire, patriarca della cultura illuministica, fa rappresentare una delle sue tante pieces teatrali: "Maometto", atto d'accusa contro tutte le forme di intolleranza religiosa. E' l'epoca della guerra dei sette anni, una feroce assemblea condominiale europea che comporta un seguito di sanguinose, crudeli, battaglie ed un nugolo di emissari diplomatici che corrono per le capitali tentando di aggiustare le posizioni dei sovrani.
A Fernay giunge un emissario di Federico II, coll'intenzione di convincere Voltaire ad appoggiare presso la corte francese la negoziazione del trattato per la pace. L'emissario, il conte di Fleckenstein, è un uomo dall'aspetto e dal carattere attraenti e suscita nella piccola corte mondana e filosofica una stima attenta.  Specialmente da parte delle due attrici italiane, chiamate a recitare i dialighi della tragedia che si sta allestendo.  Le due attrici sono amiche ed hanno però caratteri diversi, una più libera e spensierata, l'altra più riflessiva.  La prima si offre all'ospite con tutta la sua amabile sensualità fino a saziare la pur forte fibra erotica del conte. La seconda con la sua naturale pensosità, si apparte spesso nella contemplazione della natura, attirando l'interesse del conte.

La narrazione, ricca di disinvolta ironia, qui si fa più attenta all'intimità dei personaggi ed il tono tipico del marivaudage, sottile e raffinato, si colora di note più moderne, di una contemplazione intima che lambisce le attenzioni proustiane.
"Un'estate da Voltaire" è un profumato omaggio alla tradizione letteraria francese, con richiami alle atmosfere suggerite da  Watteau e Fragonard, con degna eleganza.

Luciano Vighy

Note biografiche sull'autore

Jacques-Pierre Amette (Saint-Pierre-sur-Dives, Normandia 18 maggio 1943), scrittore e critico del "Point", nel 2003 ha vinto il Premio Goncourt (edizione detta "del Centenario") per la "Maitresse de Brecht", una storia delicata che narra gli ultimi anni di vita del drammaturgo tedesco. Esordisce giovanissimo, entra nella "Nouvelle Revue Francaise" e diventa in seguito direttore di collana al "Mercure de France". Ha scritto una ventina di romanzi, e si è cimentato anche col teatro, con la saggistica e i polizieschi. I suoi eroi non sono eroi, non essendo stati capaci di sottrarsi alle crudeltà della vita, ai turbamenti dell'infanzia, all'essere semplicemente umani.

 

Un editore attento alla qualità come pochi altri.
Una garanzia sul tempo ben investito in lettura.
EXCELSIOR 1881, un pensiero elegante... tenetelo d'occhio!

4.5.12

SPECIALE > DANNY F.WALLACE [parte 1]


IN USCITA IL 
6 GIUGNO!!!

Autore: Daniel Frederick Wallace
[King Danny]
Titolo: La ragazza di Charlotte Street
Titolo originale: Charlotte Street
Editore: Feltrinelli
Pagine: 432
Prezzo: €17,00
Genere: commedia brillante inglese


Notizia clamorosa >>>

Spritz Letterario presenterà "King Danny" a Vicenza il 30 maggio
in un luogo aperto a tutti!
 

Eccovi il video inglese
CHARLOTTE STREET [engl. version]

6.4.12

PER UN'EDITORIA MIGLIORE IO STO CON MARCOS Y MARCOS #parliamodilibri

Ecco un articolo che ho pubblicato l'anno scorso e che ripropongo come soluzione alla scarsa lettura in Italia. La scelta di un editore, che stimo, di pubblicare meno per garantire qualità e lunga vita al libro.
Da una nostra inviata...

Marcos y... Claudia. 
Pubblicare meno, pubblicare meglio.
I primi trent’anni della casa editrice indipendente

Aria giovanile ed eloquio entusiasta. A ben guardarlo Marco Zapparoli sembra riflettere lo spirito ottimista ed appassionato che da trent’anni anima la casa editrice cui fa capo. Accompagnato dalla moglie Claudia Tarolo, da undici anni alla direzione editoriale e traduttrice per insanabile passione, Zapparoli è intervenuto alla giornata inaugurale del Master 2011 in Editoria Libraria della Fondazione Mondadori condividendo con gli allievi principi e progetti che dal 1981 fanno della Marcos y Marcos uno degli esempi più vivaci e in salute dell’editoria italiana indipendente.
«Un editore indipendente dev’essere indipendente dai suoi stessi successi» afferma Zapparoli, avversatore delle dissennate pubblicazioni a tirature vertiginose, «abbiamo scelto di pubblicare pochi libri, tredici all’anno» continua Claudia Tarolo «è la quantità che ci consente di prenderci la giusta cura per ciascun libro pubblicato». Con 290 titoli a catalogo, Marcos y Marcos sceglie per le sue pubblicazioni testi provenienti preferibilmente da culture molto diverse da quella italiana, di difficile traduzione e che richiedano un lavoro redazionale intenso ed accurato.
Non meno complesso è il versante delle riproposte, altro filone in cui i due editori credono molto. Esempi fortunati sono Una Banda di Idioti di John Kennedy Toole e Chiedi alla Polvere di John Fante, prime edizioni di altre case, furono portati al successo solo dalla pubblicazione per i tipi di Marcos y Marcos.
«Il nostro lavoro consiste nel mettere il libro nelle mani giuste» sostiene Zapparoli «per questo cerchiamo di conoscere il più possibile i nostri lettori». Una conoscenza che passa attraverso le numerose attività organizzate dalla casa editrice: dai corsi di editoria a quelli di scrittura creativa, attivi dal 2000 e da quest’anno gestiti dalla Piccola Scuola di Arti Narrative, appendice operativa della Marcos y Marcos. «Siamo amici dei librai, instauriamo un rapporto privilegiato con loro. Organizziamo presentazioni di libri orientate alla crossmedialità, dal reading all’accompagnamento musicale, perché il vero protagonista dev’essere il testo e non l’autore, come troppo spesso accade».
Il testo dunque. Un testo noto a tutti gli otto collaboratori di una casa editrice fra le poche a poter vantare un venduto mai inferiore a 1500 copie per titolo (in Italia l’87% dei libri appena usciti non supera le 500 copie vendute).
La loro indipendenza è anche comunicativa, avulsi da reclame schiamazzanti e aggressive, la campagna promozionale è modellata sulla personalità dei propri autori: «Cavina non ama i social network. Riscuote un gran successo di pubblico ed essendo un comunicatore vuole incontrare i suoi lettori di persona» racconta Claudia Tarolo, «Paolo Nori invece è molto timido e preferisce Facebook» aggiunge Zapparoli.
Queste sono le linee di pensiero di una casa editrice che «non pubblica un libro che non abbia la forza di difendere» e che per il suo terzo decennio si regala una nuova collana: 13, raccogliendo titoli che hanno segnato le tappe fondamentali di una singolare esperienza editoriale. Tutti questi rientrano nel nuovo formato del catalogo: un mazzo di 35 carte raffiguranti opere e autori di una casa editrice che ha trent’anni e ancora molti assi nella manica.

30.3.12

DA LEGGERE!

Luciano, un nostro spritzato ha così commentato il libro
 
Hai mai fatto parte della nostra gioventù?
di Massimiliano Santarossa
Ed. Baldini Castoldi Dalai 
 
 
Ecco, la prima evidenza del libro è lo stile, con esplosioni continue di frasi brevi. quasi un andamento "rap". Nella mia stratigrafia culturale mi è sembrato di scorgere uno stile "espressionista", sempre concitato, tipo Toller, Kaiser, autori oramai sepolti nella storia libresca della letteratura. Il dato stilistico, efficace perchè supportato da osservazioni puntuali, perdura per tutto il libro e questo, a mio parere, può far pensare ad una scelta formale volontaristica. Le situazioni si presentano sempre con l'angolatura parziale, ipercritica su tutto. Non cè spazio per una pur naturale pausa alla estrema tensione polemica.
E per il contenuto? Non posso giudicare, non conosco quel mondo, posso solo con fatica immaginarlo. Le facce che ho visto al Sert in attesa del metadone mi sono quasi sempre sembrate il risultato di una acquiescenza estrema al consumismo, ottusa e quasi cieca. Ma è difficile onestamente esprimere opinioni sulla base di impressioni. Una volta ero al tribunale per ragioni di ufficio, ho intravisto un giovane carabiniere che teneva a catena un giovane imputato in attesa del processo: erano uguali, stesa espressione limpida e leggermente annoiata. E' l'intercambiabilità dei destini che mi spaventa e mi fa avere dei rimorsi.
Però alla fine ho letto che l'autore del libro ha la sua bella famigliola e mi è sembrato un Pinocchio tornato bravo bambino.
E il Nord Est? 
Terribile anche se alla fine mitizzato.

27.3.12

SANTAROSSA: UN MASSIMILIANO E UNO SPRITZ

Massimiliano Santarossa è di Pordenone. 
Scrive romanzi.
Per Biblioteca dell'immagine ha pubblicato: Storie dal fondo (2007) e Gioventù d'asfalto (2009).
Nel 2010 pubblica con Baldini Castoldi Dalai: Hai mai fatto parte della nostra gioventù? e nel 2011 Cosa succede in città.

 Ha vinto nel 2008 il premio letterario "Parole Contro" e nel 2009 ha ricevuto la menzione speciale del premio "Tracce di Territorio".
Dal 2009 i suoi libri sono rappresentati a teatro dalla compagnia teatrale di "Arti e Mestieri". Scrive per il Messaggero Veneto.

A metà maggio sarà ospite dello >>> Spritz con Autore <<< 

[Avviso a tutti gli spritzati: c'è tutto il tempo per leggerlo!]




Il 28 agosto 2011 abbiamo parlato di lui:

"Hai mai fatto parte della nostra gioventù?" (Baldini Castoldi Dalai)
Romanzo che finalmente non teme di dire la verità sul Nord Est, luogo soprattutto mentale, che troppo spesso copre i suoi misfatti con il velo del buonismo cattolico.

Io sono il Vez. E questa è la storia di settantadue ore trascorse sull’asfalto del Nordest. Ho camminato e vissuto assieme a Nic, Giò e Mike. Uniti come fratelli di strada. Noi siamo la cerniera tra l’inferno e il mondo. Andiamo con sbandati, drogati, puttane, spacciatori. E stiamo anche con voi. Solo che non sappiamo più cosa è peggio e cosa è meglio. Tu hai mai fatto parte, almeno una notte, della nostra gioventù?
Nel link allegato c'è una costruttiva, nonché condivisibile, riflessione sul perché i giovani autori del Nord Est non abbiano il coraggio di scrivere della verità. AFFARI ITALIANI.IT (del 4/01/2010)

Secondo voi i giovani scrittori hanno il coraggio necessario per dire tutto ciò che gli altri tacciono?

14.3.12

DAL SEMINTERRATO DI UNA BIBLIOTECA...

LA CUSTODE DI LIBRI
di Sophie Divry
Einaudi- Stile Libero Big
€10,00
Traduzione di Giusi Barbiani
**** per amanti dei libri in senso fisico

Sophie Divry, opera prima: un gioiellino

...a tutti coloro che avranno sempre meno problemi a trovare un posto in biblioteca che in società dedico questo divertissement...

Non è per niente facile essere una bibliotecaria di provincia. Specie se ti hanno assegnato alla sezione geografia, quella nel seminterrato. Non c’è neppure un po’ di luce, laggiù, e non si può dire che sia una zona particolarmente frequentata. Eppure anche lì c’è chi, in mezzo agli scaffali ordinatissimi, ha trovato la propria dimensione d’esistenza...
La donna che parla (tanto) in questo libro non ha nome, ma ha personalità da vendere: idee precisissime sul suo lavoro, sui libri e i loro autori, sugli uomini, sulla letteratura e la sua lotta con la cultura di massa.
Basta aprire il libro per avere un’idea del suo caratterino: nei panni del suo sventurato interlocutore, in un attimo ci ritroviamo seduti con una tazza di caffè troppo forte in mano, e non abbiamo il tempo di arrivare in fondo alla prima pagina che questa custode di libri (che con i libri lotta, litiga, si cura e si consola) ci ha già travolti con il suo irresistibile monologo. Che è fatto di episodi minimi, quelli che lei vede accadere nel microcosmo del seminterrato, di memorie, di aneddoti gustosi sulla storia delle biblioteche (sapete chi è Melvil Dewey? Avete mai sentito parlare della «Mazzarina»? e di Eugène Morel?), di citazioni, confessioni, lamentele, slanci di entusiasmo e di rabbia.
E più la stiamo ad ascoltare, più ci rendiamo conto che questa bibliotecaria quasi invisibile, querula e polemica e ormai non più giovanissima, sta cercando soprattutto di custodire se stessa. Di proteggersi, perché nessuno possa ferirla ancora.
«La biblioteca è l’arena in cui ogni giorno si rinnova la lotta omerica fra i libri e i lettori», dice a un certo punto la protagonista. Per lei, però, è molto di più: è l’arena in cui ogni giorno manda a combattere le proprie speranze e le proprie delusioni, e dove l’inclinazione alla rinuncia si trasforma, pagina dopo pagina, in una voglia incontenibile di amore. 
«La custode di libri è un autentico gioiello, – ha scritto Darwin Pastorin su gli Altri. - Un monologo ironico, divertente, colto, sul piacere di stare con i libri e tra i libri. Sophie Divry ha talento, stile, intuizione, sa come maneggiare gli aggettivi… lascerà il segno, vedrete, nella letteratura».

QUI un'estratto.

8.3.12

PAOLO ZARDI, NEO-ICONOCLASTA

Per noi: **** un vero peccato perderlo!

Con "La felicità esiste" (ALET-ICONOCLASTI)
Paolo Zardi ci guida nel mondo di un uomo fragile, che ha perso ogni speranza di redenzione, che non ha fiducia in sé e nel mondo. Un uomo che usa le donne come le sigarette: una dopo l'altra le fuma e le getta, fino a che...
 Romanzo d'esordio per Zardi (non nuovo alla scrittura), con un titolo che inzia con un punto di domanda e termina con un punto esclamativo.

Uno stile secco, che asciuga l'anima. L'approccio iniziale è quasi disgustoso, ma con lo scorrere delle pagine, senza rendersene conto, il punto di vista cambia e noi con lui, dritti all'orizzonte dove sorge una nuova felicità.

Lo presentiamo alla libreria DO RODE di Vicenza,  

martedì 13 marzo alle ore 18:30.

5.3.12

A VERONA CON AMÉLIE NOTHOMB

Abbiamo esaurito tutte le copie di "Uccidere il padre" (Voland)!
E checchè ne dicano i più saccenti, Amélie mi ha detto che il suo cognome si pronuncia tutto,
MB comprese! Ecco alcune foto per i più feticisti ;) Quello striscione adesso ha la sua dedica!





26.2.12

LA MAGIA DI AMÉLIE NOTHOMB

Dal 23 scorso in libreria 
il 20° libro di AMÉLIE NOTHOMB,

"Uccidere il padre"

come sempre edito da Voland, casa editrice romana alla quale Amélie è molto legata. Per festeggiare questo numero tondo Voland ci offre la nuova magica storia di Amélie a soli
€ 9,00!

Questa volta siamo a Reno (Nevada).
I protagonisti sono Joe Whip, Norman Terence e Christina. Carte da gioco, magia e fuoco sono i protagonisti della scena, in un intreccio di sentimenti e ruoli trattati magistralmente in stile nothombiano! Il tutto inizia una notte in un locale di Parigi, L'Illegal. C'è una festa che raduna i maghi di tutto il mondo. Amélie (travestita da Amélie) gira per le sale del locale, finchè arriva a quella dove i maghi giocano a poker senza barare, per loro questo è come prendersi un vacanza, affidarsi al caso è darsi alla pazza gioia. Si divertono tutti a quel tavolo, tranno uno, che non parla e non ride ma vince!
C'è un uomo, appoggiato al bar, sulla cinquantina, con un bellissimo viso. È l'unico a non guardare il mago che vince. È lì per sfida? Per infastidire?
È una lunga storia... che vi racconteremo

GIOVEDÍ 1°MARZO - ORE 17:30 - FELTRINELLI VERONA
CON AMÉLIE NOTHOMB
e Marianna Bonelli

via quattro spade, 4
A4-uscita Verona Sud



9.2.12

VOCI DI CORRIDOIO... DI LEGNO

Giorgio Manacorda, ancora lui, allora siamo salvi!

Aveva il padre partigiano ed era amico di Pasolini, ma questo è gossip inutile e sterile, fecondo è il suo primo romanzo

IL CORRIDOIO DI LEGNO (Voland)
A voi un'altra recensione...

Un libro colmo di sapienza. Non solo per la competenza che dimostra lo scrittore nel maneggiare la materia narrativa, ma soprattutto per la qualità del linguaggio che rimane sempre a un livello molto elevato, intriso di poesia pura- non a caso l'autore è poeta.
L'io narrante è un poliziotto che, tornando a Berlino per un'indagine, rivisita i luoghi della propria giovinezza, in particolare il collegio in cui aveva studiato. I ricordi e le ricerche si mescolano, i suoi compagni di scuola sono tornati in Italia finendo poi nella lotta armata, due di loro, i fratelli Andrea e Silvestro sono l'oggetto delle ricerche, che diventano un'indagine soprattutto psicologica: quale male interiore li ha portati alla violenza? Quanto hanno contribuito le violenze di quegli anni, il bullismo estremo, a formare le durezze di Silvestro che diventerà capo di un manipolo di terroristi? Quanto la vita di collegio ha segnato le debolezze di Andrea, solitario intellettuale oggetto degli sberleffi dei compagni? Il poliziotto ritrova le lettere di Andrea e il diario di quegli anni caotici e confusi e da tali documenti escono molte verità sulla solitudine, sulla malattia del corpo e sulla sofferenza dell'anima, sulle divergenze di visione del mondo dei due fratelli, sulle rivalità per una donna che diviene oggetto indiretto del loro contendere.
Se è vero che nella parte centrale del romanzo gli eventi si ingarbugliano un poco a scapito della limpidezza narrativa, rimane costante però la fascinazione di pagine e pagine di Letteratura vera e propria, con un ritmo narrativo morbido e spiazzante, creato dal linguaggio che è il fulcro pregevolissimo del romanzo.

STORIA ****

STILE *****

COPERTINA ****
di Paola C

6.2.12

ALTO STILE NARRATIVO - MANACORDA NEL CORRIDOIO DI LEGNO

Finalmente non mi vergogno a definire qualcuno "uno scrittore".
Sostantivo maschile abusato, con cui si copre (dal freddo?) troppa gente.
Due righe pubblicate, o peggio autopubblicate (smorfia atroce) e... <Che fai nella vita?> <Scrittore>.
Questa è scrittura ad alto livello, si sente che viene dalla nobile poesia, le sue parole sono musica per occhi e mente, echi di melodia armonica con il tutto.
Costruito benissimo anche il tempo narrativo, qualche parentesi fantastica sulla storia reale, che non guasta affatto.
Fatevi prendere da queste pagine, sarà un viaggio che sognate da tempo, senza saperlo.  
Marianna Bonelli


Un poliziotto, atterrato a Berlino per un’indagine, torna al collegio in cui ha passato la sua adolescenza. Il collegio in cui si è formato un gruppo di amici che hanno dato origine alla lotta armata, una volta tornati in Italia. Per ragioni del tutto personali, vuole capire cosa è successo, da quale male privato è nato il male pubblico. Così ricostruisce la vicenda di due fratelli, dei loro sodali e delle loro donne tra Berlino, Roma e una piccola isola persa in un lago. Il tutto in uno scenario dominato dalle milizie di un regime autoritario, conseguenza della contestazione e del terrorismo. Un romanzo radicato nella concretezza dei luoghi ma fantastico quanto alla dimensione storica. La realtà non è andata così, ma così poteva andare a finire. (fonte: sito Voland Edizioni)

Giorgio Manacorda è nato a Roma nel 1941. Ha insegnato letteratura tedesca all’Università della Calabria e all’Università della Tuscia. Ha scritto vari saggi su autori di lingua tedesca (da Goethe a Heiner Müller passando per Hofmannsthal, Roth, Kafka, Bachmann e altri) e si è occupato di poesia italiana contemporanea. Il suo libro più recente è Scrivo per te, mia amata e altre poesie (1974-2007), Scheiwiller 2009. Il corridoio di legno è il suo primo romanzo.

5.2.12

BACI DA KURT VONNEGUT

Non si può perdere questa "chicca" di Vonnegut, edita da ISBN edizioni, uscita a novembre 2011

BACI DA 100 DOLLARI

Noi abbiamo letto di lui: Mattatoio N.5-Feltrinelli e Cronosisma-Bompiani (quasi introvabile).


Recensione di Paola C:
 
Racconti scritti per campare, pubblicati su riviste che dovevano catturre l'attenzione del lettore medio, con storie originali e insolite. La fantasia di Vonnegut si dispiega ampiamente in questi shorts di poche pagine, vicende che iniziano in sordina, in ambienti comuni della società americana, con personaggi “ordinary people”, ma ad un tratto accade qualcosa di strano e inusuale e tutto si trasforma, ci si ritrova dentro la narrazione e dentro la suspence senza essersene accorti. Come le ciliegie: uno tira l'altro.

STORIA: *****

STILE: ***

COPERTINA: *