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28.9.11

PELLICOLE E PAROLE, COPPIE E FIGLI SCOPPIATI

Sulla scia del nuovo film di Roman Polanski "CARNAGE", tratto pedissequamente dal romanzo Il dio del massacro di Yasmina Reza (piccola biblioteca Adelphi - €9,00 - II° ed. 2011), vi consigliamo alcune letture correlate, una delle quali è stata recensita da Paola C nel post che segue, ovvero: Un matrimonio da dilettanti, di Anne Tyler (Guanda).

Herman Koch (classe '53, olandese), in Italia pubblicato da Neri Pozza e oggi nelle librerie con il nuovo Villetta con piscina, ci ha regalato nel 2009 un romanzo spettacolare, dallo stile politicamente scorretto e incredibilmente attuale, un vero peccato non leggerlo

LA CENA
Quattro persone.
Una cena in un ristorante di lusso.
Nel tempo che va dall'aperitivo alla mancia, due coppie di genitori dovranno decidere il futuro dei proprio figli.
Perché i ragazzi hanno commesso qualcosa di imperdonabile.
Di cosa siamo capaci per proteggere i nostri cari?
Fin dove può spingersi l'amore e la protezione dei parenti quando un figlio ha fatto qualcosa che non può essere giustificato, in grado di rovinare la sua vita per sempre?
Questa è la storia di La cena, un best seller inaspettato, un romanzo europeo che è diventato un caso internazionale.

24.9.11

ANNE TYLER - Un matrimonio da dilettanti (Guanda)

Un matrimonio da dilettanti
Guanda - €15,00


IL COMMENTO DI PAOLA C

Un romanzo che si legge con grande scioltezza, come se fosse un racconto facile della storia d'amore di lui e lei, invece ci somministra uno spaccato veritiero della difficile vita di una coppia, che normalmente si sposa, normalmente fa figli, compra casa eccetera, finché una crepa terribile rompe l'equilibrio precario che sorregge il menage. E da lì le insofferenze accumulate sotto la patina di perbenismo vengono a galla, fino alla separazione e alla solitudine.
Anne Tyler ha il pregio di parlarci come farebbe una vecchia amica che ritroviamo dopo tanti anni, e noi ci sentiamo come lei, in un matrimonio da dilettanti, perché in fondo ogni matrimonio probabilmente lo è. 



IL ROMANZO
In un freddo pomeriggio di dicembre, una ragazza con un cappotto rosso entra per caso nel negozio di Michael Anton. È il 1941. L’America è sconvolta dalle notizie sull’attacco a Pearl Harbor. Le voci si rincorrono e giungono sino alla piccola comunità polacca di Baltimora, sino alla bottega degli Anton, dove è appena entrata Pauline: una faccia nuova, occhi come viole del pensiero. Passano pochi mesi e i due decidono di sposarsi. Sono giovani, belli e molto diversi: lui razionale, concreto, introverso; lei gaia, generosa, sognatrice. Non sembrano fatti per stare insieme. Ma gli anni corrono in fretta, e nella loro corsa impazzita lasciano poco spazio a simili riflessioni: bisogna vivere, bisogna crescere i figli, occuparsi dei genitori anziani, lasciarsi alle spalle liti e piccoli rancori. Poco importa la scarsa sintonia, se marito e moglie riescono a resistere all’usura del tempo, se trovano la forza per superare insieme persino la prova drammatica della sparizione di una figlia.
Eppure restano i dilettanti di sempre, un uomo e una donna carichi di umanità che si sono gettati avventatamente nel matrimonio. Finché una sera, nell’intimità della camera da letto, salutati figli e nipoti, affiorano quasi per caso i problemi irrisolti della loro lunga unione: come se un destino benevolo avesse concesso sino ad allora solo una dilazione...        

2.9.11

DAL PORTOGALLO - ANTONIO LOBO ANTUNES

IN CULO AL MONDO, Antonio Lobo Antunes
Feltrinelli
pagg 192 - €8,50
prima edito da Einaudi

In culo al mondo... cioè in Angola, durante la guerra di Salazar contro i movimenti di liberazione, negli anni 70. Lo scrittore, arruolato come medico psichiatra nelle fila dell'esercito, dà voce a un reduce che racconta le sue atroci esperienze a una donna in un bar. Con la scusa di corteggiarla si lascia andare a un monologo sui temi fondamentali della vita, della morte, della guerra, dei principi astratti come la patria e l'onore, lo squallore della vita militare, l'impossibilità di vivere un ritorno a casa come ritorno a un nido di affetti.
La peculiarità del racconto sta nel linguaggio densissimo di particolari, di dettagli espressi con  metafore folgoranti, usando vocaboli che spiazzano di continuo, rimandandoci costantemente immagini che risuonano dentro di noi, trasformati così in casse di risonanza della ricchezza letteraria dell'autore. Uno stato di grazia della lingua.
Non a caso Antunes viene indicato tra i candidati al Nobel.
Indicato perciò a chi cerca la qualità letteraria come qualità linguistica, a prescindere dallo sviluppo narrativo.
Paola C.