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31.7.09

CHI ERA L'AUTORE DA INDOVINARE


Joël Egloff (1970) è uno scrittore e sceneggiatore francese. È considerato dalla critica francese come uno dei migliori scrittori della nuova generazione. È stato premiato in patria e all'estero, ricevendo premi prestigiosi come il Prix du Livre Inter 2005 ed il Prix du Roman des Libraires E. Leclerc. Oltre a Edmond Ganglion & Figlio (Prix Alain-Fournier) ha pubblicato Cosa ci faccio seduto qui per terra (2004) di cui avete l'incipit nel post seguente, Lo Stordimento (2005) e Il signor qualcun altro (2008). E' davvero una lettura piacevole, scorrevole e non prevedibile. da consigliare sotto l'ombrellone o quando la realtà quotidiana supera la fantasia. A disposizione dei soci dello Spritz Letterario c'è "Cosa ci faccio seduto qui per terrra".

27.7.09

AUTORE DA INDOVINARE

Pronti a scoprire chi è l'autore da indovinare?
Mancano ancora pochi giorni per chiudere le scommesse.
Vi svelo il titolo di un suo libro: Cosa ci faccio seduto qui per terra- Ed. Instar libri - €12,00
Vi dice qualcosa?
Non è italiano, è molto fuori dal comune, come trame dei suoi libri.
Insomma, manca poco e non si vincono soldi, al massimo un suggerimento per una nuova buona lettura, che non è poco!

INCIPIT del titolo citato prima:

Cosa ci faccio seduto qui per terra sull'orlo di questo buco e come ci sono finito posso spiegarlo, è facile, posso anche raccontare tutto dall'inizio, ed è quello che farò.
Ma perchè sia andata così, perchè un simile disastro, questa è un'altra storia, e bisogna rinunciare a capirci qualcosa. Non si è mai vista la luce uscire dalle crepe.

7.7.09

NORWEGIAN WOOD

Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.

"Norwegian wood-Tokio blues"
H. Murakami

Ed. EINAUDI Super ET
€11,00

3.7.09

STABAT MATER VINCITORE DELLO "STREGA"2009

Romanzo di ambientazione/ispirazione storica, essendo calato nella Venezia di Antonio Vivaldi durante la prima metà del XVIII secolo e avente come protagonista un'allieva del cosiddetto "Prete rosso", Stabat Mater è però in primo luogo un'opera narrativa intimista dal profondo respiro poetico. Tutta incentrata su un ininterrotto monologo dell'io narrante femminile, essa ha come (quasi) unico sfondo il celeberrimo Ospedale della Pietà: l'orfanotrofio dove a lungo operò come compositore e insegnante di violino l'autore delle Quattro stagioni.
La sedicenne Cecilia è una delle innumerevoli ragazze che studiano musica e suonano nell'orchestra dell'"Ospitale". Tuttavia, ciò che la accomuna alle altre orfane è solo il fatto di essere stata pure lei abbandonata in fasce; mentre quello che la contraddistingue è una sensibilità introspettiva acutissima, nonché una non comune maestria violinistica. Però Cecilia ha un segreto: nottetempo, al margine di vecchi spartiti musicali, la giovane si dedica a una sorta di epistolario/diario. Scrive cioè lunghe lettere alla madre che non ha mai conosciuto, pur senza inviargliene una. Né saprebbe peraltro dove, nulla conoscendo intorno alla genitrice. Tale attività epistolare rappresenta comunque l'unica valvola di sfogo di una vita da reclusa, abitando la protagonista un'istituzione all'insegna della clausura. Come monache vivono infatti le giovani musiciste, che neppure durante i concerti (effettuati nella chiesa annessa all'ospedale) possono mostrasi al pubblico, suonando su alti "poggioli" protetti da grate.
Ma le lettere non sono appena un'afona e reiterata richiesta d'affetto, cui in parallelo si contrappone un puntuale rancore/rifiuto verso la figura materna assente; esse ripercorrono anche i ricordi di una infanzia fatta di solitudine e isolamento, rotto giusto dall'onere/svago di suonare assieme. E sarà proprio la musica che permetterà a Cecilia di maturare e di emanciparsi dalla condizione di subalternità/asservimento in cui sempre è vissuta. Grazie anche al rapporto conflittuale con un nuovo compositore in grado di creare partiture genialmente inquietanti, ossia "don Antonio", che sospingerà la violinista a sperimentare emozioni/situazioni mai provate, sino all'audace scelta di abbandonare l'orfanotrofio una volta per tutte. La prosa di Scarpa in Stabat Mater, assai lirica e modulata in brevi paragrafi (che alludono a strofe) ricchi di metafore e immagini di intensa forza evocativa e contraddistinti da una pregnanza espressiva oltremodo felice, non pare volta a tessere una mera trama orizzontale (di fatto quasi inesistente), ma sembra piuttosto mirare con insistenza a una verticalità profonda del sentire, tutta tesa com'è a uno scavo nell'anima della protagonista. Questa indagine fa dapprima affiorare materiale fantasmatico (come i sogni o le visioni allucinatorie; vedi quella, splendida, della morte in figura di donna con i capelli fatti di serpenti); ma se all'inizio svela solo una sofferenza sorda e abissale, sempre narrata però con toni estremamente pacati/misurati, si fa mano a mano più incline alle considerazioni riflessive, anche in forma squisitamente aforistica, o provocatorie, quali emergono dagli interrogativi della protagonista ("Perché le donne non compongono musica?", "Che cosa succederebbe, se il mondo venisse invaso dai suoni che accadono dentro l'animo delle donne?"). Sino a un'analisi sempre più attenta e lucida della realtà e del mondo a lei coevo, che Cecilia si deciderà infine ad abitare.
"STABAT MATER"
Ed. Einaudi

1.7.09

LA ZOLFA --------------------------------------


A S. Pinerlo, paesino della provincia italiana, tutto gravita attorno alla Zolfa, un'ex fabbrica di fiammiferi adibita a residence.
Con l'arrivo del nuovo custode, arriva anche la notizia che lì, presto, sorgerà un centro commerciale. Sarà organizzata una rivolta dai tratti epici.
Libro ricco di personaggi bizzarri, intrighi e mentatlità di paese. Fantasiosa metafora, calzante, del mondo di oggi. Scrittura giovane.

"La Zolfa"
Heman Zed
Ed. Il Maestrale
€15,00

L'AMORE CONTRO -------------------------------

Un romanzo amaro, di illusioni quotidiane, amori difficili e devianze sessuali. Una cruda realtà ambientata nel Nordest, con intrighi e vendette degni di un thriller. Ben scritto, molto scorrevole e soprattutto vero.

*INCIPIT:
Meno settantasette

Non era mai successo prima. D'accordo, dovevo prevederlo: la saracinesca della pompa era arrugginita, la valvola del depressore mi aveva già fatto qualche scherzo, la vasca di depurazione era satura più del pensabile. Ma tutto questo non sarebbe comunque bastato per una simile catastrofe. E' stata piuttosto la successione, l'intesa perfetta tra le cose a determinare il risultato. La loro intelligenza ieri mattina mi ha colpito.
"L'amore contro"
Mauro Covacich
Ed. Einaudi ET

€11,50